sabato 24 dicembre 2011

Ci vuole CORAGGIO per affrontare il CENONE DI NATALE!


Mettete insieme Babbo Natale, Twitty e Silvestro, Doraimon, Ken il guerriero, Homer Simpson, Crudelia De Mon, Gigi la trottola e le sue “sbavate” storiche e quello che viene fuori non è un nuovo cartoon della Walt Disney bensì il Cenone di Natale in una tipica famiglia italiana.
Nonni, zii, cugini, moglie e mariti, figli e criceti si riuniscono difronte a tavole imbandite, quest’anno rigorosamente con una porzione in meno, che si dovrà recapitare al dott. Egregio reverendissimo Monti e una di fritti dell’anno prima da inviare a nostro non-signor Berlusconi. 

Ed ecco che inizia la Fiesta!

- Buon Appetito!!
- Passami il pane
- Luigi, tua zia ti ha chiesto di passarle il pane.
- No passaglielo tu
- Papààà Luigi non ubbidisce a mamma.

- Giovannino ancora mastichi con la bocca aperta, ormai sei grande.
- Giovà smettila di mangiare come un trogloditaaaa!!!
- Yammyammm doubleYammyyy Yaaammmmmmmmm

E così via fino al “tanto atteso Dolce” che libera dalla zia emigrata, che narra le sue gesta come se vivesse nella metropoli newyorkese, invece si è solo trasferita a Forlì.

giovedì 22 dicembre 2011

Caro Babbo Natale, quest'anno mi tocca assumere la Befana!




Caro Babbo Natale,
mi scuso enormemente se dopo anni di amorevole lavoro nei miei confronti sembro un’ingrata per ciò che sto per dirti ma per solidarietà femminile mi sento in dovere di scegliere la Befana. Povera Donna, è così sconfortata perché da quando esiste il curriculum vitae dell'Europass, compilabile online, è costretta ad inserire la foto e alla sola vista la maggior parte dei papà di famiglia non la ingaggia più. Mi è giunta voce di uno che è arrivato a chiederle la figura intera e dopo averla vista ha smesso di fare colloqui d'assunzione per trauma da visione estrema. Purtroppo mio caro Babbo Natale, il Mondo va così e se non concedo io, da donna, alla Befana la possibilità di svolgere il suo lavoro, finirà senza pagare il carburante per la sua scopa spellacchiata. Quel catorcio le serve e comunque lasciarle tutti quei dolci in casa non le fa mica bene con il diabete che si ritrova.
Babbo Natà, capisci a mè, bisogna esser solidali in questo periodo dell'anno, altrimenti le persone come se li scrollano di dosso i sensi di colpa per non aver inviato 5 € all'ultimo Telethon per comprarsi la sciarpetta di maglia più che il pacco di sigarette.
Quest’anno scelgo lei e ti dirò, neanche della tua barba sentirò la mancanza, visto che la Befana, in piena crisi economica ha tolto anche l’estetista negli ultimi anni.
Caro Babbo, quello che mi mancherà sarà la “tradizione”, che a causa degli errori di un’economia malsana, quest’anno mi sento costretta a rivedere.
Speriamo nel prossimo e che questo sia un augurio, che le cose tornino al loro posto, che la Befana ritrovi la sua clientela e che le famiglie abbiano la possibilità di addobbare un albero e magari di metterci pure qualche sorriso accanto.

martedì 20 dicembre 2011

Errata corrige: non si ricerca "Bella presenza" ma una "Presenza bella"



Titolo annuncio:
RAGAZZA RESPONSABILE DEL SETTORE ********** *** ******* PER AGENZIA EVENTI  ******.


- Gent. Agenzia, in merito alla vostra offerta lavorativa invio il mio curriculum vitae. Attendendo vostre notizie vi auguro una buona giornata. Distinti saluti, L.R.

Salve, come avrai letto ti informiamo che devi mandare le 2 foto primo piano e foto intera. GRAZIE!


L.R. lavora da anni nel settore degli eventi ed è momentaneamente alla ricerca di una lavorazione. E’ una mamma, una moglie, persino una studentessa, visto che non contenta delle sue qualifiche si è rimessa in gioco rispolverando libri, appunti e voglia di studiare; ma in questo caso è doveroso dire che è soprattutto una project manager di eventi, che può vantare circa 10 anni di impeccabile carriera a detta dei suoi precedenti datori.

L.R. ha 30 anni, è alta 1,74 e si può oggettivamente definire una bella donna; ancora oggi che quei vecchi tailleur pre-gravidanza le cadono meno sui fianchi.

L.R. è una Donna e ama la sua famiglia, il suo lavoro, la professionalità e il rispetto verso se stessa. 
L.R. potrei essere io, come potresti essere tu che ora mi stai leggendo e probabilmente annuisci compiacente e delusa; L.R. potrebbero essere un domani le mie figlie, come le tue. L.R. rappresenta una domanda senza una degna risposta. Una Società piena di vizi e senza virtù. Lo specchio del nostro Paese.

domenica 18 dicembre 2011

I "NO" che una Donna dovrebbe dire spesso non corrispondono a quelli che dice



I “NO” che una Donna dovrebbe dire sono infiniti. Quelli che in realtà dice sono solo un numero abbastanza cospicuo. Facciamo qualche esempio di ciò che intendo per “NO”:
“No caro collega, non finirò il lavoro al posto tuo solo perché il mio errato retaggio culturale mi induce a sobbarcarmi di un numero elevato di responsabilità pur di essere reputata all’altezza”.
“No amore mio, non alzerò il tuo calzino sporco, sarai tu a portarlo nella cesta del bagno”;
“No gentilissima signora del piano di sopra, non attenderò che la sua famiglia di elefanti inizi a martellarmi nelle orecchie alle 6 del mattino solo perché le pantofole le danno l’orticaria o perché non sa educare sua figlia” .
Di “NO” se ne dicono sempre meno di quanti dovrebbero esser detti, non vorrei generalizzare troppo, eppure dall’esterno una Donna spesso viene percepita come una totale rompipalle; nessuno riuscirebbe mai a immaginare quanti sono quelli tenuti a forza nel cassetto.
Così si impara a comunicare con assurdi giri di parole o banali allusioni.
-  Cosa sarebbe a dire che usi la contraccezione orale? – chiede il marito.
-  Che tu me lo chiedi e io dico “NO”- risponde la moglie

giovedì 15 dicembre 2011

Ti lascio..e non una canzone nè tanto meno la Clerici


"Ti lascio". Rapporti devastati, terminati, esplosi, implosi, rovinati, emigrati, sviscerati. Arriva così quella strana sensazione di inadeguatezza in una storia d’amore e quelle che  una volta potevano sembrarti solite crisi passeggere, ti rendi conto che forse hanno scaturito un implosione emozionale. Allora ti alzi una mattina e ti rendi conto che chi hai accanto è un perfetto estraneo ed è li che quello che era il tuo compagno, tuo marito, il tuo migliore amico, il padre dei tuoi figli, non ha che una sorta di sapore di tempi passati. È così che i rapporti finiscono, mille motivazioni diverse, mancanza di comunicazione e quella strana sensazione di un passato remoto, che sai bene che non  tornerà.

mercoledì 14 dicembre 2011

"Hai messo su qualche kg?".. "Si ma è tutta colpa dell'osmosi"

 
 
 
  
 
Eccoli questi kg sovra-glutei che mi fissano dallo specchio, o forse sono solo io a fissare loro che probabilmente ignari di tutto continuano a starsene comodamente spaparanzati sul mio fondoschiena.
 

-Ehy Laura ho visto una tua foto di un anno fa e ho pensato a quanto eri bella e a quanto sei ingrassata. Devi smetterla di mangiare così-. Questa l'ultima ilazione di quella Santa donna di mia madre. Tolto il fatto che incontrarla alle 8 del mattino per strada, mentre di corsa cerchi di accompagnare a scuola tua figlia, con i capelli arruffati dopo una notte in bianco,enon è che sia proprio una boccata d'aria. 
Ma sentirle fare certe uscite difronte a tua figlia e a mezzo quartiere che se la ride sotto i baffi non è che sia il modo migliore per iniziare la giornata. Ho 30 anni e non porto più la taglia 40...e detto tra noi: non me ne po’ frega’ de meno.

lunedì 31 ottobre 2011

Anche Don Chisciotte si stancò...

"Due bimbe, ormai 30 anni e vorresti pure fare il chirurgo?" Ecco l'Italia, dove  una domanda retorica come questa è lecita se non d'obbligo. Oggi vi svelo un segreto che poi tanto segreto non è, ma che purtroppo molte di noi ancora continuano ad ignorare: NON È COSÌ fuori dal nostro ormai così stretto Stivale .


In un Mondo dove la competitività la fa da padrona, non sarà fortunatamente nè l'età nè tanto meno i figli a fermare la vostra, qui improbabile, carriera!
Dovevano dircelo sin da piccole che la maternità per molti stolti viene considerata un lavoro full time e per molti anni probabilmente anche tu l'hai vista limitante e inconciliabile con la tua vita... Dovevano vaccinarci tenendo conto dei desideri fisiologici, del probabile istinto materno che spesso fa gran rintocchi sul nostro orologio biologico. Mamma e papà dovevano raccontarci che dopo il matrimonio e la gravidanza Cenerentola e Biancaneve, se domiciliate tra Bolzano e Modica, avrebbero solo potuto scegliere tra una rosa ristretta di professioni da dover raggiungere in tempi prestabiliti e rigorosamente senza alte ambizioni.
Era nostro DIRITTO saperlo!

mercoledì 5 ottobre 2011

Una gomma da cancellare per Wikipedia Italia. Una penna indignata per la Popolazione ITALIANA

"Il paradosso", questo potrebbe essere il titolo, qualora fosse un film la condizione dell'Italia d'oggi, ma così non è e la realtà ci riporta a un'amara consapevolezza: se il Mondo gira al contrario, l'Italia fa letteralmente le piroette in senso antiorario... e se a Caserta un ciclista viene multato e privato della propria patente di guida per aver pedalato in preda ai fumi dell'alcol di un babà , a Modica un automobilista investe un ragazzo sulle strisce pedonali ed esce dal carcere in un batter di ciglia.
Continuano le piroette in senso antiorario: Wikipedia, grazie al DDL in merito alle intercettazioni, si oscura, rischiando la propria libertà di espressione. Perchè? Ecco di seguito il comunicato posto nella sezione italiana di Wikipedia:

Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c’è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.

lunedì 26 settembre 2011

Le Sacre Tavole dell'Allattamento

Con questo post, non scritto da me, voglio cogliere l'occasione di ringraziare l'autrice, Sabrina. Le definirei le SACRE TAVOLE DELL'ALLATTAMENTO, un vero e proprio vademecum per chi vorrà allattare il proprio bimbo senza incorrere in problematiche banali che potrebbero compromettere l'esito dell'allattamento. Questo post è un grazie a questa Donna, perchè è anche per merito suo se sono riuscita ad assaporare uno dei gesti più dolci e gratificanti della maternità, quando ormai credevo di non poterne gioire. Grazie!



"Sono una semplice mamma, e tutto cio' che è riportato di seguito è frutto della mia piccola esperienza con mia figlia e di un po di documentazioni. Ho riscontrato alcune problematiche specie in allattamento che si sono risolte grazie ad alcuni supporti, tra cui anche la corretta informazione, per cui le cose qui sottoscritte hanno fondamenta scientifiche e veritiere documentabili ovunque.

giovedì 22 settembre 2011

Forum che vai...OT che trovi


"Perchè il mio bimbo piange insistentemente quando ascolto Biagio Antonacci?"; "Perchè la mia tetta sinistra produce yogurt alla vaniglia e non latte liofilizzato"; "Non dice mamma a 2 mesi, devo preoccuparmi?". Ed ecco che nascono i forum, luoghi dove puoi confrontarti su dubbi effimeri e atroci interrogativi esistenziali, basta cliccare la sezione inerente al tuo problema. In men che non si dica, altre persone che hanno avuto i tuoi stessi problemi si ritrovano tutte unite nel consigliarti, proprio come una vera tribù, solo che tu non sei Giglio di Grado e non hai i suoi capelli neri lucenti che sono perfetti anche senza piastra.

mercoledì 7 settembre 2011

Tu non sei l'eccezione. Tu sei la regola

Questa notte vi lascio con un passo di Behrendt Greg. 
Buona lettura amiche di ventura...
 

"...è la regola dice che se un uomo non ti chiama, è perché non vuole chiamarti. Se ti tratta come se non gliene fregasse un cazzo, è perché non gliene frega un cazzo. Se ti tradisce, è perché non gli piaci abbastanza". Non esistono uomini spaventati, confusi, disillusi. Non esistono uomini tragicamente segnati dalle passate esperienze, bisognosi d'aiuto, bisognosi di tempo. Gli uomini si dividono in due categorie soltanto: 
1) quelli che ti vogliono. 
2) quelli che non ti vogliono. 
Tutto il resto è una scusa...e tu, Tu Donna, di mestiere fai l'avvocato, la commessa, la cameriera, l'insegnante, la casalinga, la commercialista, la modella, la ragioniera, l'attrice, la studentessa. Non la crocerossina. Quindi aspetta che sia lui a chiederti di uscire. Perché va bene la parità dei sessi, le quote rosa, e l'uguaglianza dei diritti. Ma i tempi non sono poi così cambiati. 



Gli uomini restano pur sempre dei cavernicoli, sia pure incravattati, e come tali adorano il sapore della conquista.  Tieniti lontana dagli uomini sposati; non lasceranno la moglie per te, meno che mai lasceranno i figli per te. Poi non credere alla storia dell'amica della sorella di tua cugina, appena convolata a nozze con quello divorziato. 
Tu non sei l'eccezione. Tu sei la regola.   
Al bando quelli che ti costringono ad aspettare ore accanto ad un telefono che non suona. Non hanno perso il tuo numero, non hanno investito un cane, non hanno appena scoperto di avere un tumore alla prostata, probabilmente sono al telefono con un'altra..oppure sono gay. Fanculo quelli che non declinano i verbi al futuro. Non sono analfabeti, semplicemente non vogliono impegnarsi perché non gli piaci abbastanza. Li riconosci facilmente. Girano con un cartello appeso al collo con su scritto: "Ci stiamo frequentando". Quando la senti, scappa. Non consumare le tue belle scarpe nuove (e neppure quelle vecchie) per correre dietro un uomo che non ti vuole. Usale, piuttosto, per prenderlo a calci in culo. Impara l'ARTE DELL'ESSER DONNA. Impara l'arte di ottenere dagli uomini quello che desideri, non sbattendo i piedini, ma facendogli credere che siano stati loro a decidere. Impara a scegliere, invece che essere scelta...
  
Fonte: "La verità è che non gli piaci abbastanza" di Behrendt Greg

lunedì 25 luglio 2011

Il "condizionale" e i suoi "usi impropri"

Oggi il post lo lascio "scrivere" a qualcun'altro e se ogni storia ha una sua morale, a voi l'ardua sentenza!



Un mattino il marito torna dopo molte ore di pesca e decide di fare un sonnellino. Anche se non pratica del lago, la moglie decide di uscire in barca da sola.
Accende il motore e si spinge ad una piccola distanza:
spegne, butta l'ancora, e si mette a leggere il suo libro.
Arriva una Guardia Forestale in barca.
Si avvicina e le dice: "Buongiorno, Signora. Cosa sta facendo?"
"Sto leggendo un libro" risponde lei (pensando "non è forse ovvio?!?").
"Lei si trova in una Zona di Pesca Vietata," le dice
"Mi dispiace, agente, ma non sto pescando. Sto leggendo".




Sì, ma ha tutta l'attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto".
"Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale" dice la donna.
"Ma se non l'ho nemmeno toccata!" dice la Guardia Forestale "Questo è vero, ma possiede tutta l'attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento."
"Le auguro buona giornata signora" dice allontanandosi la guardia.

domenica 24 luglio 2011

"Accontentarsi o non accontentarsi". Il nuovo "m'ama o non m'ama" sulle margherite di campo.

"Accontentarsi è un pò come stare seduti su mezza sedia, ti sorregge ma solo a metà; sei seduta ma non sei comoda; è qualcosa che dà ma solo in parte."-Me-


Arthur Bloch diceva che "L'uomo si stanca del bene, cerca il meglio, trova il male, e se ne accontenta per timore del peggio."
Nella vita ci si accontenta e sembra sia lo sport che riesca meglio ai più. Ci si continua a ripetere: “avere questo è già tanto!” ed io mi chiedo chi ci ha insegnato ad accontentarci di così poco nella vita.
Frasi del tipo “Lui/lei devi capirlo/a è fatto così” oppure “devi ritenerti fortunata se già hai… “ chi le ha inventate!!! Dovrebbero vietarle nella costituzione italiana!
Intanto continuano a nascere, crescere e morire persone abituate ad accontentarsi sempre e comunque; rassegnate a ciò che passa la vita, a imperativi familiari o personali o addirittura societari. La parola chiave è ACCONTENTARSI. 

sabato 23 luglio 2011

"Amore getti l'immondizia? Anzi gettati tu nell'immondizia"

-La moglie al marito: "amore certo che dieci anni fa stavamo meglio"; e 
il marito: "tesoro dieci anni fa neanche ci conoscevamo"; la moglie: 
"appunto!!!"-

venerdì 15 aprile 2011

Come non essere lapidati da una Donna incinta o da una neo Mamma


Non vorrei sembrare monotematica ultimamente, ma il mio " a breve" parto mi porta ad avere un chiodo fisso!!!! Leggendo un articolo di una ragazza e il suo baby blue è scaturita la tavola dei 10 comandamenti per non essere lapidati da una donna incinta e per aiutarla al meglio in questa grande impresa:

1) la gravidanza: non pretendere mai più di tanto da una "appanzata", anche alla sua quarta gravidanza, perchè per lei sarà una rivoluzione nella sua vita; i problemi, in quei nove mesi, puntualmente si infittiscono e i suoi ritmi cambiano notevolmente, cercare di capirli porterebbe solo caos e frustrazione.

2) i giorni del "pre-travaglio": rispetta i tempi di chi ha il gran problema di dover domare oltre ai propri guai quotidiani anche una scarica di ormoni impetuosi. Pressare una donna, soprattutto nell'ultimo trimestre, equivale a farla sparire (concorderà con me una mia cara amica, già  la vedo mentre annuisce compiaciuta).

giovedì 31 marzo 2011

Una Mamma


Una mamma prima è per nove mesi una donna che dentro di sé ha due cuori; poi per tutta la vita è una donna che osserva l'altro suo cuore vivere e crescere nel corpo di suo figlio.
Una mamma non nasce mamma, lo diventa.
Una mamma piange ridendo e canta soffrendo.
Una mamma guarisce i graffi e le ferite con una carezza magica.
Una mamma è un posto caldo dove trovare sempre un abbraccio.
Una mamma è qell'odore di buono che ti fa tornare bambino.
Una mamma è chi ti lascia andare anche se vorrebbe tenerti stretto a sé.
Una mamma è una canzone nella notte.
Una mamma è una ninna nanna speciale.
Una mamma è uno sguardo che non ha bisogno di parole.

sabato 12 marzo 2011

Aspettando le Leggi che NoN ci Sono direttamente dall'Isola che NoN C'è



Aspettando le quote rosa, non dimentichiamoci che:

è stata cancellata la legge che impediva le dimissioni in bianco per le donne tutelando così eventuali maternità. Cancellato il fondo per i nidi; tagliato quello per le politiche sociali e per le politiche della famiglia, per la finanza d’impresa. Non ci sono più i comitati per le pari opportunità nei luoghi di lavoro e siamo passate da un età pensionabile di 55 anni a non prima del 65.
Perciò il momento in cui deciderete di cambiare lavoro fatevi quattro calcoli sui vostri ritmi biologici ed eventuali bisogni fisiologici che a molte di noi affiorano, perché non tutti saranno cosi felici di tenervi con un pancione stile mongolfiera e le loro toilette occupate a causa delle vostre nausee persistenti. Finiti i 9 mesi, siamo donne e come tali non solo mamme, perciò ritorniamo in forma come prima, persino i nostri ormoni ce lo dicono; 

giovedì 10 marzo 2011

Il vero significato di una GDM sta nelle piccole cose


Eccola una di quelle giornate in cui la parola “odio” viene ripetuta così tante volte dalla mia mente da sembrarmi quasi amichevole a fine serata. Oggi “odio” il tutto e il nulla, oggi come direbbe una mia amica è una giornata di m***a, meglio profilata nel suo status facebook come GDM. Questa è una di quelle mattinate in cui ci impieghi più di 40 minuti a fare alzare tua figlia dal letto, farla vestire, punzecchiarla davanti al lavello per farle capire che se continua a fissare lo specchio i denti non si laveranno da soli. Una di quelle mattine in cui capisci che il primo vaffa se lo beccherà tuo marito già solo da come ti guarda attonito da chi sa che sta per sbagliare qualcosa ma ancora non sa bene cosa. Quei giorni dove quando finalmente riesci ad uscire di casa, ci impieghi 5 minuti di orologio per prendere l’ascensore, 10 minuti per portare fuori dal garage l’auto, grazie alla nonnina di turno che proprio questa mattina accompagna di nipotini a scuola, mentre da dentro urli a gran voce:”signoraaaaaaaaAAAAAA non sono in ritardo solo io, lo è anche lei, vuole salire quella rampaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaAAAAAAAAAAAAAA, la prima, metta la primaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaAAAAAAAAA".

giovedì 3 marzo 2011

Chiuso il vecchio libro delle "fiabe" ci si affaccia alla realtà

Dal magico Mondo fatato ai privè delle più famose discoteche italiane, sono da valutare i presupposti mentali con cui ci si accosta a determinate "fiabe", al di là delle proprie scelte di vita e di una mancanza di morale. Avere un bel seno non ci conferisce l'onere di oltrepassare un semaforo rosso. Oggi la mia breve riflessione parte da un Articolo di: Il Fatto Quotidiano

Vie del centro storico, negozi d’alta moda, abiti e accessori necessariamente griffati e conquiste facili; conquiste di ogni tipo, quelle che da bambine ci sottolineavano con la puntuale frase: “smettila di fare i capricci”. Quelle pretese a volte tornano, con l’età si ingigantiscono e se ad avanzarle sono quei due occhioni, non più ingenui, posti su un corpo ben proporzionato, possono essere soddisfatte per mano di un “papi” adottivo. Ed è questo ciò che oggi le giovanissime conoscono!?! In realtà questo è ciò che vedono, una buona parte del Mondo in cui disgraziatamente vivono ma fortunatamente non sempre ciò che scelgono di fare proprio. 

mercoledì 2 marzo 2011

Bambini e Vacanze: ecco il vademecum per mamme allo sbaraglio



In arrivo o già pimpante che grida dal suo lettino, un bimbo in casa è un bel da fare, tanto che si arriva sognando le future vacanze estive, spesso allo stremo delle forze. A volte pur essendo ancora in congedo di maternità i ritmi non sono quelli di una giornata trascorsa accanto ad un ombrellone. Allora eccole le mamme sognanti, sperare in quel dolce far nulla... beh... detto così non è  che sia proprio corretto, perché un bimbo urlante in vacanza rimane  sempre un bimbo urlante, ciò che cambia è la tua pazienza da madre, che il primo giorno di ferie sembra aver superato di gran lunga la soglia della lucidità mentale e il giorno dopo si azzera il tutto,  conferendo alla tua psiche un nuovo start!

Allora eccoci qui mamme, tutte intente a smanettare sul computer  per trovare l'offerta migliore, il tipo di viaggio idoneo, la meta da scoprire. Chi inizia ora chi tra qualche mese, certo è che ho imparato con la prima bimba che i viaggi last minute te li puoi permettere:
1)      Se hai un figlio e sei sotto i 25 anni, arzilla e fresca da non scazzarti per nessun inconveniente  di percorso; punto che ho sempre seguito con mia figlia maggiore.
2)      Devi esser molto lucida da poterti permettere di snervarti a pochi giorni dalle ferie,, senza perdere il controllo a 30°C all’ombra, finché non riuscirai a mettere il tuo fondoschiena e il suo con tanto di pannolino su quel benedetto treno, aereo, o qualsiasi mezzo di locomozione serva per condurvi in vacanza.
3)      Avere la carta jolly dei nonni e la loro tanto amata casa al mare, in montagna, in campagnao in qualsiasi altro posto che non sia il luogo dove sei chiusa da circa 350 giorni.

martedì 1 marzo 2011

Sono Donna anche senza il titolo di femminista o di educatrice di maschilisti


Quando i maschilisti si discolpano e quando le femministe urlano allo scandalo, le vie di mezzo sembrano un’utopia. Per di più negli ultimi mesi per molti sei una femminista incallita se tratti argomenti di interesse femminile, sei una menefreghista vicina al maschilismo se non ne tratti, quando tu semplicemente vorresti dare del TUO, in quanto essere pensante e con una propria personalità.

Certo è che a volte l’ira femminile alcuni uomini se la tirano proprio.
Sei una Donna? 
Allora stai attenta che potresti, secondo alcuni, essere motivo di violenze e soprusi.

Oggi fermentano sul web siti, blog, link e pagine di social networks dove vengono riportate le dichiarazione del fotografo Oliviero Toscani e del monsignor Bertoldo.  Il Mondo è un’eterna scoperta, ancora di più alcune persone che lo popolano. Io rimango allibita difronte ad affermazioni di una certa assurdità; così mentre per il seguace di un Dio che portò al suo fianco figure come quelle della Maria Maddalena, "sono le donne che inducono in tentazione i loro stupratori facendo più vittime dei preti pedofili”;

giovedì 24 febbraio 2011

Da una Taglia e mezza Teglia di polpette a una campagna e un push up per senza Tette

Tutto è iniziato perchè mia nonna domenica ha deciso di rifilarmi un vecchio abito di mia madre, un vestitino anni ’70 di quando ancora era una signorina.
-Non è della mia taglia, magari ti sarà sfuggito ma sono all’ottavo mese di gravidanza e giusto su una gamba potrei indossarlo!-
-TEGLIA? TI DO UNA TEGLIA PER PORTARTI VIA LE POLPETTE.
.No nonna, non teglia, ho detto taglia.. TAGLIAAAAAAA!!!
Sono tornata a casa con mezza teglia di polpette e un vestito che forse non metterò neanche dopo il parto, bavaglini, tovaglioli, canavacci e molto altro ancora.
Andare da mia nonna significa partire dal garage avendo un portabagagli vuoto e tornarci con una montagna di cose da scaricare. 

Taglia-teglia…e un semplice qui pro quo è bastato a farmi ritornare alla mente un gruppo aperto su facebook in cui mi sono imbattuta giorni fa. “Autostima femminile sotto lo zero durante la pubblicità di Intimissimi”, più di 18000 iscritti in meno di due giorni. Che dire: siamo cosi complessate o abbiamo un assoluto bisogno ironizzare su ciò che la società ci propone come canone estetico?
 

mercoledì 23 febbraio 2011

Parola chiave: RISPETTO


 

Le Donne e le loro mille sfaccettature ripercorrono questi giorni i loro diritti e doveri. 

Che spettacolo il XX secolo, mentre i maschietti si organizzano nelle loro attività sempre solidali, le donne il più delle volte giocano a tirarsi i capelli. Ecco allora le intellettuali inveire contro le novizie, colpevoli per essersi interessate a certe tematiche solo grazie a questa ultima ondata di presa di posizione socio-politica da parte delle donne. Sgambetto più tirata di capelli. Dal mio canto mi chiedo a cosa servirà mai continuare a propinare con i fatti e/o parole queste fazioni, oggi che le coscienze dei più si sono finalmente scosse, animate da un comune fervore, perché giocare a tirarsi questi benedetti capelli (ahia!!!). 

domenica 20 febbraio 2011

ABBATTIAMO IL SILENZIO. Le Donne decidono di non fermarsi



Da lunedì 21 febbraio al 1 marzo le Donne decidono di non fermarsi difronte al silenzio dei mass media.Posta anche tu l'immagine dello slogan ABBATTIAMO IL SILENZIO sul tuo profilo.

sabato 19 febbraio 2011

Il silenzio dei mass media italiani difronte ai DIRITTI FEMMINILI

 
Il silenzio mediatico difronte alla manifestazione per la dignità femminile del 13 febbraio e a un malcontento comune che dilaga lo trovo un atto di inciviltà

Molti sminuendo l’evento e ricollegandolo a fazioni politiche si sono allontanati dal vero scopo iniziale e portante: rivendicare la propria dignità femminile.
Con la speranza che noi Donne continuiamo sulla scia di questa bellissima ondata di freschezza, che le correnti politiche, il silenzio dei mass media, lo sconforto di alcune donne, la passività di molti uomini e il menefreghismo del governo non faccia perdere l’ardore del riscatto, la voglia di migliorare…la sensazione di guardare una bambina negli occhi e ripetersi dentro che tutto questo lo si fa anche per lei, che quegli occhioni un domani si troveranno un passo avanti. Tutto questo detto da una persona come me che avrà partecipato a 2 manifestazioni nella propria vita, che non ama moti sfacciatamente rivoluzionari, che non si cela dietro bandiere o ideologie. 

martedì 15 febbraio 2011

"Aggiungi un posto a tavola" non è certo la teoria di tutti


Parte da Fossalta di Piave l’ultima vergogna tutta italiana. Inizia quando un uomo senegalese perde il lavoro nella nostra amata Penisola e decide di emigrare lasciando la propria moglie e figli nel paese dove si erano già ambientati. Purtroppo le spese sono quelle che sono e a casa la donna si ritrova a fare i conti con numeri e numeri e le uscite diventano più delle entrate; i soldi che spedisce mensilmente il marito non bastano e così si finisce per non poter pagare i buoni mensa per la piccola di casa. La bimba continua ad andare a scuola e vista la particolare situazione le maestre e dell’asilo iniziano a cedere alla bambina il loro pasto a rotazione, per farla mangiare regolarmente e non farle pesare questa situazione disagiata (che in Italia vive il 45% delle famiglie). Le insegnanti mosse da desiderio di giustizia e carità fanno presente la situazione alla preside dell’asilo e al sindaco della Cittadina.
Nel giro di pochi giorni la risposta rimbomba su riviste cartacee e online. “I buoni non sono cedibili, la bambina non può fermarsi a mensa senza i "regolari" buoni pasto. I genitori devono saldare il conto”. 

lunedì 14 febbraio 2011

Quando anche Cupido vuole andare in Ferie

San Valentino... Festa degli innamorati, uno dei giorni più proficui per 
pasticcerie, gioiellerie e fiorai... oggi come una volta! 
Crisi economica mondiale o meno, San Valentino rimane una delle feste 
più “care” dell'anno e la motivazione è che margherite, collane 
e cioccolatini sono richieste proprio da noi Donne.



Quando anche Cupido vuole andare in ferie, fa nascere donne come me. Non vorrei sembrare la solita “poco” romantica, come vengo definita da tutti, ma oggi ammetto care signore, passatemi il termine neo-coniato con una “A” privativa, che sono totalmente Aromantica.
Mi dissocio e boicotto i baci perugina e i ferrero roche, che comunque mangio a cicli regolari nei 365 giorni del calendario, e caso mai mi auto-regalerò una vacanza all inclusive in una delle  più belle capitali europee.... ma oggi non ho festeggiato e non ho intenzione di farlo. Proprio io che amo così tanto le tradizioni, trovo che questa sia spesso deleteria e che tutti questi cuoricini Rossi nelle vetrine siano così ammorbanti.

mercoledì 9 febbraio 2011

Breve excursus sui Diritti delle Donne

 

Questa mattina sdraiata nel lettone con mia figlia e la sua influenza, ci siamo imbattute in questo breve excursus sulle ultime "conquiste" femminili, e anche se contraria sotto alcuni punti di vista e fautrice di molti altri, ve lo lascio...per riflettere su quanto "giovani" siano molti dei nostri diritti e su quanto ancora ci sia da fare per noi stesse e per le piccole donne di domani.

martedì 1 febbraio 2011

Madri lo si diventa dal 1° giorno

ASSOCIAZIONE "IL DONO" per chi avesse bisogno di un consiglio, un supporto, un aiuto. Per gravidanze difficili, post aborto e per coloro che, come dicono nella loro pagina di presentazione: "si sono trovate al bivio della scelta, quelle che hanno dovuto prendere coscienza che non è questione di coraggio o bravura portare avanti una gravidanza o meno ma è questione di possibilità  offerte e colte, di appoggi dati e ricevuti, di porte in faccia, solitudine e attesa" (cit. IL DONO onlus "chi siamo")

domenica 30 gennaio 2011

RIVOGLIO LA GONNA

Ora vi lascio con una semplice affermazione: "RIVOGLIO LA GONNA" e con una  immagine.


Cosa intendo?
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Buona immaginazione a tutte...

sabato 29 gennaio 2011

Io Sono la mia soggettività nell'oggettività di un'iniziativa


Dell’iniziativa IO SONO promossa da Società usa e getta ne hanno parlato e ne parleranno ancora riviste e giornali, tv etc etc; quello su cui oggi vorrei soffermarmi è solo un piccolo aspetto che si è accostato a questo progetto, ma che trovo rilevante. Premesso che adoro la libertà e credo che aderire o meno a questa iniziativa sia una scelta individuale da rispettare; credo anche che la mia libertà finisca nel punto esatto dove sta per iniziare la tua, altrimenti possiamo parlare di anarchia. Credo che ognuno sia libero di appoggiare o meno un progetto e di contribuire o meno alla sua riuscita. Quello a cui non credo è la mancanza di rispetto. Sulla scia degli ultimi eventi, noti soprattutto al pubblico di Gad Lerner, alcuni e fatto ancora più sconvolgente “alcune”, hanno deciso di non aderire ma non nel rispetto delle scelte di ognuno bensì offendendo l’iniziativa e perciò anche me e le tante donne che ne fanno parte.

venerdì 28 gennaio 2011

In Italia è una questione di scelte: utero in stand by o pannolini maleodoranti

"Per emergere e rivendicare la loro esistenza produttrice oggi le donne devono rinnegare la loro femminilità."



Oggi il merito del tema non va dato a me ma è tratto da un pezzo di una giovane scrittrice, Virginia Odoardi. Questa mattina devo ammettere che il suo articolo, pubblicato dalla rivista online Padova Donne"Mamme a caro prezzo" , ha alimentato quella sensazione di “fastidio” che contraddistingue non solo me, ma molte donne negli ultimi tempi, visti gli eventi che stanno alimentando la stampa nazionale e internazionale. Mi ha fatto riflettere su una visione generale... come continuiamo a vivere così nel nostro Paese?
Non basta infatti l’umiliazione del proprio corpo per un tornaconto materiale, di fatto ci sono problematiche che non bisogna dimenticare, come per esempio la maternità e il proprio diritto al lavoro. Tradotto in altre parole: “Vogliamo lavorare? Vediamo di non rimanere incinte se teniamo alla carriera”.

giovedì 27 gennaio 2011

Il Giorno della MEMORIA




"Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga." -Primo Levi-


Un silenzio che vale più di mille parole... per non dimenticare...per non ricadere...per non cancellare.

mercoledì 26 gennaio 2011

Ruby? Si, ma solo la Dignità a Te Stessa.

Ruby?
Si!
     ....  Ma solo la dignità a te stessa.



Non voglio fare la valletta, non ho neanche un seno prorompente, tanto meno rifatto, non sono una taglia 40, non voglio far parte di una scuderia tanto meno se viene definita così un’agenzia di moda e spettacolo. Non amo la popolarità, tanto meno cene strane in postriboli ancor più strani. I cubi li uso come scaffali per metterci i libri e non per farci salire il mio fondoschiena. Al palo, se così si può chiamare l’appendiabiti che ho all’ingresso, ci appendo il cappotto quando arrivo a casa e non il mio corpo.. prima di venire. Io sono questo e mille altro ancora, tu sei questo e mille, un milione, un miliardo di altre sfaccettature ancora. Io pretendo di non essere rappresentata da “donne” che calpestano se stesse e la propria morale inseguendo sogni vani e notorietà fittizia, attraverso l’uso del proprio corpo. Io NON voglio e non SONO nulla di ciò che loro rappresentano oggi per la Società. 

sabato 22 gennaio 2011

Maschi e influenza: quando neanche la conoscenza basta per tutelarsi

37,2° C, coma irreversibile, staccare la spina, bip bip biiiiiiiipppppppppppppppppp________________


No, non è l’ultima puntata di Grey’s Anatomy, ma l’ultima statistica “sull’Essere maschile e le influenze stagionali”. Due giorni fa ascoltando una delle mie radio preferite, Pippo Pelo presentando questo studio, ammetteva pubblicamente che un uomo con una leggera influenza e alterazione della temperatura corporea equivale ad un vero e proprio problema… societario, aggiungerei io. Mi spiego meglio: avete mai visto vostro padre, il vostro ragazzo, vostro  marito, vostro fratello, o persino qualche amico riuscire a stare in piedi oltrepassati i 37,5° C. Togliendo le eccezioni, che io ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, devo dire che i più si riducono ad un canavaccio vecchio e come se non bastasse ti conducono inesorabilmente nel ruolo di Crocerossina, che passati i vent’anni hai consapevolmente abbandonato. 
Dopo una giornata piena di impegni te lo trovi li, moribondo nel letto, che quasi quasi all’inizio fa tenerezza…ho detto “quasi quasi” e ho aggiunto “ all’inizio”.

mercoledì 19 gennaio 2011

UN "POVERO FIGLIO MIO" C'E' IN TUTTE LE FAMIGLIE?

Oggi entrerò sul personale ma DEVO parlarvi delle donne della mia famiglia, tutte geneticamente modificate, acciaccate e con due tarli in testa. Oggi ho bisogno di urlare al Mondo che io NON ho contratto la malattia del “poro fiio mio”, che in romano significherebbe “povero figlio mio”; probabilmente perché sono immune o più semplicemente perché non ho un figlio maschio.
Nella mia famiglia vige la regola che se hai un cromosoma Y sei automaticamente da tutelare, come una specie protetta in tempo di caccia, le donne invece si schierano al fianco dei loro figli “maschi” con lance e spade e guai essere le malcapitate che hanno offeso, litigato, sposato o solo chiesto qualcosa al “poro figlio loro”, perché si viene immediatamente catapultate nella zona nera. 

martedì 18 gennaio 2011

CHE UOMINI POSSIAMO CERCARE CRESCENDO CON UN KEN SENZA ATTRIBUTI


Barbie sposa, Barbie glamour, Barbie shopping, Barbie principessa… chi non ne ha mai avuta una. Che dico!! Chi non ne ha mai avuta più di una.
Parlo di te, che già al solo pensiero della tua Barbie sorridi e ora scorri nella mente l’elenco di tutte quelle che avevi nel cassettone della tua cameretta. Alcune le trattavi bene per settimane, altre finivano quasi subito con i capelli arruffati, deprivate di ogni vestiario, spesso perfino senza una gamba. Parlo proprio di te che le cambiavi abiti e ne costruivi di nuovi, con carta scottex, plastica, sciarpe e foulard “presi in prestito” dalla camera della mamma". Tu che non sei diventata ne' una stilista ne' una sarta, ma che all’epoca eri nella top ten delle riviste di moda.

lunedì 17 gennaio 2011

SEMPRE DI TETTE SI PARLA

Umiliata perché allattava al seno sua figlia, in un’aula di un istituto scolastico, mentre si svolgeva una riunione insegnanti-genitori. La riflessione di oggi deriva dall'articolo che ho scritto questa mattina e che è stato pubblicato dalla rivista online Notizie Fresche: "Vimercate, umiliata perchè allattava in pubblico" .
Cosa penso io da donna, madre e per di più al 7° mese di gravidanza? Credo sia facilmente deducibile per chi mi segue da un po’; quello che mi chiedo è cosa pensava quella direttrice nel momento in cui indispettita, sgridava la mamma, non più scolaretta, per aver adempito ad uno dei gesti più belli e naturali esistenti in questo Mondo. 

domenica 16 gennaio 2011

INFINITE PORTE PER UN'UNICA VITA


“Porte”, se sapessi scrivere un libro lo intitolerei così. Sembrerebbe alquanto riduttivo, ma c’è un perché: nel mio immaginario sono magici oggetti che possono tutto: chiudono, aprono, delimitano, dividono, avvicinano. Le porte sono esse stesse il tutto e spesso il nulla nella vita di ognuno. A chiunque è capitato di imbattersi in una di loro, spesso più volte nella vita.

A te che in alcuni momenti le hai veramente sofferte quelle porte in faccia, ermeticamente chiuse di fronte ai tuoi occhi, mentre con le mani invano cercavi uno spiraglio per evitare quella chiusura forzata. A voi altre che le avete socchiuse le vostre piccole porticine e lasciate intravedere quanto basta per comprendere la vostra voglia e la vostra paura nello spalancarle, esplorarle, urlarle, viverle. 
C’è chi invece crede di doverla assolutamente oltrepassare la sua porta, perché come un muro sta gravando sulla sua schiena, sui fianchi, sulle gambe, fino a raggiungere l’anima, anche se fuori è buio. Oppure perchè al di là c'è una meta ambita e perseguita. Quante donne almeno una volta ne avranno costruite, erette e inchiodate; quante ne avranno gettate le chiavi per non doverci più entrare, quante invece ancora le custodiscono.
Tutte noi di porte ne abbiamo avute, ne abbiamo ora e ne avremo domani; le porte sono tutte intorno a noi. 

Se dovessi scrivere un libro, se sapessi scrivere un libro, ebbene si parlerebbe di falegnami perfette e scrupolose, in una vita complessa, del loro vasto magazzino di usci variopinti e ai loro mille modi originali di crearli, chiuderli, aprirli, avvicinarli, allontanarli, viverli.

sabato 15 gennaio 2011

UN NUMERO PRIMO E I MILLE VOLTI DELLA SOLITUDINE

Troppo simili, troppo vicini eppure così diversi e separati da non potersi con-fondere mai. Questi sono i numeri primi e la loro eterna solitudine. Chissà se Paolo Giordano lo ha mai incontrato il suo di numero, prima di scrivere di altri; chissà se il suo libro parlava di una mera utopia o di semplice realtà non razionalizzata dai più. 
Ognuno potrebbe avere il proprio numero primo, non tutti lo incontrano o non tutti lo recepiscono. Più che una visione sentimentalista, la mia è una triste consapevolezza che spesso ciò che ci completa non è ciò che abbiamo o che possiamo avere. Non parlo di relazioni amorose o comunque non solo; io parlo di quell’affinità che spesso va al di là dell’amore, della comprensione, della logica umana e dei limiti di una società e una cultura ancora non preparata a questa forma di dualismo.
Che gran prezzo da pagare per due numeri cosi vicini, eppure lontani, l'essere separati sempre e comunque da un numero nel mezzo, come un 11 e un 13. 

Il mio numero primo è stato un’entità talmente affine a me da affascinare ogni mia singola cellula, ma anche io come vuole il copione, da quella stessa vita  che me lo ha dato ne sono stata inesorabilmente separata; ho riposto sogni e speranze precipitate in un vuoto, quello della lontananza, perché il mio 12, quel numero che ci ha sempre diviso, era un vero e proprio separatore di anime affini. Quel 12 sono stata un po’io, in parte il destino, la vita, il mio stesso alter ego; quel 12 è per chiunque l’essenza della solitudine dei numeri primi; li alimenta e li fa vivere, allo stesso tempo li rende malinconici e insoddisfatti, soli e abbandonati. Il mio 12 è stato vita e morte.