giovedì 12 aprile 2012

Dal fascino delle librerie all'invettiva delle citazioni... di' la tua!

"Faccio un salto da Feltrinelli"


Ogni volta che pronuncio questa frase, mi ritrovo dopo ore ancora a gironzolare tra best sellers e manuali di economica, scaffali e poltrone. Non c'è nulla da fare, più passano gli anni e più subisco il fascino delle librerie. E dopo ben 3 ore e 35 minuti sono uscita dalla cassa con 5 libri e 91 euro in meno sul mio conto. Tra i miei nuovi e travolgenti acquisti c'è un libro, di quelli da tenere in libreria in uno scaffale fronte viso, per poterlo consultare più volte nell'arco dello stesso anno solare. Il classico libro che appena sfogli ti dà quella inebriante sensazione di cultura take away: "Le Donne lo sanno". 3000 aforismi tutti al femminile raccolti da Karen Weekes. Grazie a lei da oggi in poi, ogni giorno, anche noi attraverso le pagine FacebookTwitter daremo spazio a frasi e aforismi di di Donne "famose e non". Un modo come un altro per conoscere il pensiero di tante di voi. Chiunque volesse togliersi un sassolino dalla scarpa e contribuire con una citazione può inviarmi un messaggio sulle pagine social, una e-mail o lasciare qui un commento. Alla fine...

"Il bello delle citazioni è che si può essere offensivi usando le parole di un altro" 
Amanda Cross - scrittrice e docente universitaria made in USA -

mercoledì 4 aprile 2012

Non è tutto oro ciò che luccica. Immaginate quando non luccica proprio.

...luccica!
"Dannazione ragazzo, non innamorarti di una ragazza solo perchè ha un bel culo, o una terza piazzata bene. Non innamorarti solo perchè ha belle forme, quelle con il tempo andranno a farsi fottere. Piuttosto, innamorati del profumo della sua pelle, dell'emozioni che ti regala con un sorriso. Innamorati dei suoi abbracci e delle sue carezze. Innamorati delle sue imperfezioni, rendile uniche e inimitabili. Cogli la sua vera essenza, ubriacati di lei. Non badare alle forme, scava nel suo animo e arriva fino al centro del suo cuore. Innamorati di questo, perchè è l'unica cosa che troverai sempre." Bob Marley docet.

In altri tempi questa frase probabilmente l'avrei scritta su un diario, oggi mi trovo a ironizzarci su. Sarà l'età che mi porta a questo pseudocinismo, con gli anni si finisce sempre più ad aver l'esigenza di guardare in faccia la realtà: Bob Marley ha avuto cinque figli da ben tre mogli diverse, una più giovane dell'altra e mentre la maggior parte delle Donne cadevano sulle sue parole, lui probabilmente cadeva sui loro culi sodi. 
Troppo semplicistico? 
Evitando falsi moralismi e verità made in Perugina diciamo le cose come stanno!


" [...] Ed eccola li mia moglie e il suo eterno gran da fare, anche in questo momento in cui probabilmente la sto lasciando, non sembra riesca a fermarsi. La guardo e riconosco il suo viso teso, avverto il suo dolore, il suo odio verso me o forse solo verso questo male che mi sta divorando. E' li davanti alla finestra, con la luce tra i capelli e le rughe ormai evidenti, ma con gli occhi ancora vivi e profondi. In quel nero mi persi la prima volta che la vidi. Non ricordo il colore delle sue vesti bensì le forme che le completavano, non il suo odore ma il profumo delle sue parole. Dopo anni e anni trascorsi insieme c'è ancora lei accanto a me. Con il colore dei suoi capelli che sbiadisce se ne vanno i nostri giorni; ma nei suoi occhi c'è ancora quel dolce e profondo "noi" , che non smette mai di ricordarmi tutto ciò che di bello ho vissuto, la gioia e il dolore, l'amore, l'abbandono e ancora nuovamente amore. Oggi che i miei occhi sono così stanchi, cerco di rapire questi ultimi istanti di .... [...] " Laura Ru docet

lunedì 2 aprile 2012

Metro che vai, scale che trovi.


Portare il passeggino per le vie di Roma è sempre stata una grande difficoltà; auto e camioncini perennemente parcheggiati sulle rampe dei marciapiedi. Ti ritrovi a far improbabili gincane completamente piena di pacchi: 5 kg di buste della spesa, 15 kg di pupo, 8 kg di passeggino e 6 quintali di parolacce e imprecazioni. Tutto questo però non è che la punta dell’iceberg.  
Nella tanto amata Capitale d’Italia, in quasi tutte le fermate del metrò, per poter passare dai piani inferiori a quelli superiori e viceversa, non esiste né un ascensore né una pedana che ti permetta di uscire senza doverti portare il tutto su e giù per minimo una rampa di scale. E mentre ti ritrovi a sollevare i tuoi 28 kg di roba, la tua dolce e bellissima figliola, arrivata agli ultimi gradini, inizia a sembrarti una sottospecie di Gollum con ciuccio e fiocchetto rosa.