domenica 24 luglio 2011

"Accontentarsi o non accontentarsi". Il nuovo "m'ama o non m'ama" sulle margherite di campo.

"Accontentarsi è un pò come stare seduti su mezza sedia, ti sorregge ma solo a metà; sei seduta ma non sei comoda; è qualcosa che dà ma solo in parte."-Me-


Arthur Bloch diceva che "L'uomo si stanca del bene, cerca il meglio, trova il male, e se ne accontenta per timore del peggio."
Nella vita ci si accontenta e sembra sia lo sport che riesca meglio ai più. Ci si continua a ripetere: “avere questo è già tanto!” ed io mi chiedo chi ci ha insegnato ad accontentarci di così poco nella vita.
Frasi del tipo “Lui/lei devi capirlo/a è fatto così” oppure “devi ritenerti fortunata se già hai… “ chi le ha inventate!!! Dovrebbero vietarle nella costituzione italiana!
Intanto continuano a nascere, crescere e morire persone abituate ad accontentarsi sempre e comunque; rassegnate a ciò che passa la vita, a imperativi familiari o personali o addirittura societari. La parola chiave è ACCONTENTARSI. 

Allora c'è chi sposa zuccherini, chi budini e chi tappetini, chi amori di persone chi merde e water messi insieme, chi si sente felice e chi Felice lo vede solo perché è il nome del proprio portiere!!! C’è chi si accontenta di un lavoro perchè ne ha bisogno, chi segue le orme del proprio padre per renderlo fiero, chi si inserisce nell’azienda di famiglia, che diventa una prigione senza tempo dove ci si ritrova invecchiati con sogni ancora irrealizzati. C’è chi raggiunge la propria meta e solo alla fine si rende conto che quella tanto amata professione gli ha rubato gli anni e anni senza dargli soddisfazioni. C’è chi il posto fisso l’ha trovato, chi ci si è infossato, chi lo ha amato e chi lo ama ancora; c’è chi si è improvvisato imprenditore e chi rinnova contratti ad ogni ciclo mestruale. C’è chi si accontenta per dovere e chi adora accontentarsi e lo fa con estremo piacere; il fatto è che è tutta una questione di equilibri, dovunque deve esserci un, seppur precario ma presente, equilibrio. Nella vita ci si dovrebbe poter permettere di non accontentarsi almeno nel 50% delle volte, allora frasi come “devi ritenerti fortunata se sei riuscita a tingerti i capelli lo scorso mese” sparirebbero, come la frustrazione di avere ancora ciocche bianche sui capelli color pece e fidatevi non vanno assolutamente di moda.
Scegliere di accontentarsi sempre e comunque è un po’ come portare la taglia  43 o la 45, che azz di taglia è la 45?!? A chi verrebbe in mente di entrare in un negozio di abbigliamento e dire “potrei provare quell’abito taglia 45?”; o chiedi la 44, che sicuramente ti starà attillata come un profilattico su Rocco Siffredi , oppure chiedi la 46 e eviti anche che le maniglie dell’amore si notino al lato degli slip. Sicuramente nessuno chiederebbe una “45”, però nella vita la maggior parte di noi vive chiedendo taglie 45 e finisce per non rendersi conto di avere un’ armadio pieno zeppo di abiti “mezza misura” e di indossarli per tutta la vita. 
Allora via alle pulizie, da oggi l’armadio è tutto da rinnovare.

1 commento:

Sara ha detto...

Quanto è vero quello che dici. Pungente e sarcastica come al solito. Sara