lunedì 3 gennaio 2011

RIVENDICARE IL PROPRIO DIRITTO A NON ANDARE IN VACANZA

 Oggi ricordavo quando, anni fa, aspettavo le vacanze natalizie per lasciarmi andare al "fancazzismo totale". Poi si cresce, si diventa adulte, studentesse, lavoratrici, madri, mogli e spesso, come nel mio caso tutto questo insieme e quelle tanto attese vacanze diventano solo il motivo per non utilizzare l’auto nel traffico mattutino, visto che le scuole sono chiuse; infatti ora è tua figlia quella che dorme fino alle 10:00 del mattino, riversandosi nel fancazzismo totale.

La tua sveglia continua a suonare alle 07:00.
Tu hai un marito che deve alzarsi alle 07:00 e ancora non ha compreso quale è il cassetto dei  "suoi" calzini;
due cani che iniziano a rivendicare il loro diritto a svuotare la vescica alle 07:00;
la bambina del piano di sopra, che puntualmente ha ricevuto per Natale una scatola di costruzioni malefiche e le sbatte a terra alle 07:00 del 28 di dicembre;
e dulcis in fundo, la bimba che ti cresce “dolcemente” nel ventre, alle 07:00 potresti tranquillamente pensare che sia la figlia di Chuck Norris e non di tuo marito.
 
Tu che alle 10:00 di mattina hai già steso una lavatrice, ne hai già pronta un’altra, lavato due maglioni a mano, hai preso il caffè mentre hai passato l’aspirapolvere nel salone e hai scalato la libreria in cerca dell’ultimo pelo che era svolazzato dal tuo cane, imprecando su chi te lo ha fatto fare a comprare un bracco con sottopelo di mezzo cm, ispido come steppa.  Tu che alle 10:00 di mattina, nei tuoi giorni di vacanza, sei più stanca del solito…benvenuta nel club del “fancazzismo è finito”.

Mentre scrivo mi arriva una telefonata: “tesoro rimarrò al lavoro per qualche ora, torno per le 21”; questo comporterà:
1) che i cani dovranno scendere di nuovo con me e il mio maxi pancione.
2) che l’ennesima lavatrice (che ha sporcato il sig. marito) dovrò stenderla io.
3) che quella scatola di pelati che speravo mi comprasse tornando dal lavoro dovrò andarla a prendere io al supermercato.
4) che tornerà a casa più stanco e con più pretese del solito.

E tu? Tu che sei in vacanza che fai?!? Tu che come regalo di Natale hai ricevuto una "smart box" del valore di 0 euro, che comprende 10 giorni presso il centro termale di casa tua, con i vapori del tuo ferro da stiro, gli impacchi di napisan per i tuoi panni e gli infusi di feci dei tuoi cani. Tu che sei in vacanza nel centro più richiesto dai lavoratori, hai pure il coraggio di lamentarti?
Ma diciamo le cose come stanno: io al 4° giorno sogno il traffico mattutino, la faccia sempre scazzata della maestra di mia figlia, le lezioni noiose sul consenso informato in quelle aule universitarie scomodissime e l’odore improponibile dei box chirurgici. In questi giorni io sento il bisogno di rivendicare il mio diritto a non andare in vacanza.
Oggi che la parola ferie fa rima con donna delle pulizie della propria casa, mammatuttofare  24 ore su 24 dei propri figli , geisha del proprio marito, dog sitter dei propri cani. Oggi dove anche una doccia diventa una mera utopia io NON VOGLIO ANDARE IN VACANZA!

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