martedì 26 giugno 2012

Il gene dell'omosessualità spunta dalla bocca degli stolti

Ho girato e rigirato senza sapere dove andare, ma alla fine non ho incontrato Claudio Baglioni che mi chiedeva come stavo, bensì mi sono imbattuta in questo:




Di pazzi esaltati il Mondo ne è pieno. Di gente sconsiderata pure, ma questo rasenta la benché minima intelligenza umana.

Mi viene in mente Lord Alfred Douglas e le sue parole al più noto Oscar Wilde: "Sono l'Amore che non osa pronunciare il suo nome."

Perché l'amore è indefinibile, ti rapisce, ti sconvolge e ti permea dal profondo. Perché abbiamo il diritto di amare, di decidere, di scopare, di sognare, senza che ci vengano posti limiti inappropiati al nostro libero arbitrio.


E mentre il popolo del web si accaniva contro un'eventuale revisione della legge 194, gente con una estesa microencefalia riempiva siti e social network di insane battute su vergognosi aborti e false rivelazioni scientifiche su loci genici indicanti l'omosessualità. Ho letto frasi che rasentano il rispetto dei diritti umani. Ho vagato su internet nella speranza di trovare qualche informazione che mi chiarisse come si può generare un pensiero così inetto. 

L'unica risposta che ho ottenuto alle mie domande è stata : "Dall'omosessualità si può guarire". Ma davvero? Non sapevo fosse una patologia! 

Ora però vi svelerò una grande verità: dalla microencefalia no; è una condizione permanente.

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