giovedì 3 marzo 2011

Chiuso il vecchio libro delle "fiabe" ci si affaccia alla realtà

Dal magico Mondo fatato ai privè delle più famose discoteche italiane, sono da valutare i presupposti mentali con cui ci si accosta a determinate "fiabe", al di là delle proprie scelte di vita e di una mancanza di morale. Avere un bel seno non ci conferisce l'onere di oltrepassare un semaforo rosso. Oggi la mia breve riflessione parte da un Articolo di: Il Fatto Quotidiano

Vie del centro storico, negozi d’alta moda, abiti e accessori necessariamente griffati e conquiste facili; conquiste di ogni tipo, quelle che da bambine ci sottolineavano con la puntuale frase: “smettila di fare i capricci”. Quelle pretese a volte tornano, con l’età si ingigantiscono e se ad avanzarle sono quei due occhioni, non più ingenui, posti su un corpo ben proporzionato, possono essere soddisfatte per mano di un “papi” adottivo. Ed è questo ciò che oggi le giovanissime conoscono!?! In realtà questo è ciò che vedono, una buona parte del Mondo in cui disgraziatamente vivono ma fortunatamente non sempre ciò che scelgono di fare proprio. 
Tutto è permesso e tutto viene preteso nel jet set del magico mondo della mancanza di autostima; dove ogni oggetto, anche il pù inutile può giustificare comportamenti vergognosi.
Oggi avere un bel seno ci conferirebbe l’onere di passare col rosso senza incorrere in sanzioni successive? Il problema sta a monte, il sistema è corrotto dai tempi che furono e oggi tutto questo "patatrack" è solo la punta di un icerberg, è solo l’inizio di una lunga analisi, di un lungo mea culpa generale in quanto tutti appartenenti a questa società. “Homo homini lupos” affermava prima Hobbes, ma al di là della nostra insita natura animalesca, la razionalità non ci manca ed è una delle nostre più grandi doti.
Sappiamo riconoscere il bene dal male, sappiamo gestire la morale dall’amorale e dall'immorale, il giusto dallo sbagliato e così ognuno di noi pone dei limiti soggettivi nel grande insieme di quelli oggettivi.

Il problema vero sorge quando quei limiti oggettivi per una buona parte di persone vanno ben al di là del buon gusto e della loro morale.
Ecco dove siamo arrivati oggi: donne stanche di sentirsi rappresentate da una schiera di veline in gonnella, che per molto tempo, autonomamente e senza far troppo eco, hanno segnato il loro limiti, vivendo in quella che consideravano una vita retta, oggi si sono rese conto che molte la pensano come loro; che quei limiti soggettivi in realtà sono più oggettivi di ciò che credevano, sono le donne di questo Paese a non sentirsi più rappresentate, le vere belle Donne italiane che hanno iniziato ad abbattere il silenzio.


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