Le separazioni separano sempre una parte dell’anima.
Credevate fosse una passeggiata. Il vostro rapporto logorato
da tempo, che non vi faceva più provare emozioni, immancabilmente il momento in
cui decidete di uscire da quella porta, inizia a far male.
Diciamocelo pure,
ogni cambiamento porta con se una dolorosa consapevolezza, con la quale prima
o poi avresti dovuto fare i conti.
Di chi sto parlando? Scrivo a tutte e a nessuna di noi. Chissà se mi leggi tu che trascorri le tue notti insonne a chiederti perché, oppure Tu che dopo aver dato la buonanotte ai tuoi bimbi, lasci che le lacrime sgorghino impetuose. E poi vedo Te, dietro a quello sguardo di apparenza in mezzo a una folla, mentre la notte in quel letto matrimoniale ti senti sola e persino le lenzuola non riescono più a scaldarsi, ed è già l’alba. Leggo anche te, china sul tuo lavoro, permeata da tutto ciò che non ti faccia pensare che la tua vita sta cambiando, quando quel passo che ti terrorizza già lo hai fatto da tempo. Tu invece spavalda 'mangiatrice' di uomini, 'incapace' tenderti stretto persino il tuo, quando continui a giustificarti inutilmente, dicendoti che non ‘eri fatta’ per l'Amore.
Sappi che tutti ci innamoriamo,
presto o tardi quelle farfalle aleggiano in fondo al ventre di chiunque.
Risalgono leste, fino a farci estasiare, tolgono vista, olfatto e dolore,
finché un giorno, con un singolo battito d’ali volano via, portando con se l’unica
parte che avrebbero dovuto lasciarti, il Cuore.
Ed è Confusione. Arriva
sempre quando guardi oltre i momenti per evitare di osservarli dentro.
Ed eccoti ad elemosinare certezze da ogni dove. Credi di aver fallito in uno
degli ambiti più importanti della vita, e ogni carezza la trattieni avidamente,
da amici, parenti e sconosciuti, ma a volte si rivela un destabilizzante gioco
al massacro, in cui inizi a perdere più di ciò che trattieni. E sono lacrime
quelle che scendono, troppo salate per poterle assaporare, per poterle
visualizzare, consapevolizzare. Ed ecco che fuggi di nuovo, da te, dalla tua
situazione, dalla confusione e questa imperterrita si ripresenta più rabbiosa e
inferocita di prima.
Devi spezzarla questa sequenza malsana di eventi. Devi
fermarti e guardare dal ciglio di un monte, solo così la visuale sarà
limpida e allora si che scorgerai la luce, che dai pendii risale fino al tuo
volto. Allora lì potrai guardarti dentro. In quel momento, in cui l’unica
carezza di cui avrai bisogno sarà quella di te stessa. Ad amare c’è sempre
tempo, verso se stesse.. deve essere una costante.