Mettete insieme Babbo Natale, Twitty e Silvestro, Doraimon, Ken il guerriero, Homer Simpson, Crudelia De Mon, Gigi la trottola e le sue “sbavate” storiche e quello che viene fuori non è un nuovo cartoon della Walt Disney bensì il Cenone di Natale in una tipica famiglia italiana.
Nonni, zii, cugini, moglie e mariti, figli e criceti si riuniscono difronte a tavole imbandite, quest’anno rigorosamente con una porzione in meno, che si dovrà recapitare al dott. Egregio reverendissimo Monti e una di fritti dell’anno prima da inviare a nostro non-signor Berlusconi.
Ed ecco che inizia la Fiesta!
- Buon Appetito!!
- Passami il pane
- Luigi, tua zia ti ha chiesto di passarle il pane.
- No passaglielo tu
- Papààà Luigi non ubbidisce a mamma.
- Giovannino ancora mastichi con la bocca aperta, ormai sei grande.
- Giovà smettila di mangiare come un trogloditaaaa!!!
- Yammyammm doubleYammyyy Yaaammmmmmmmm
E così via fino al “tanto atteso Dolce” che libera dalla zia emigrata, che narra le sue gesta come se vivesse nella metropoli newyorkese, invece si è solo trasferita a Forlì.
Diciamocelo pure, ci vuole coraggio per affrontare il Cenone di Natale. Stili, usanze e modi di fare che negli anni si sono insinuati, che sono stati emulati, modificati e in fine riadattati a ogni piccolo nucleo familiare; tanto che spesso metterli insieme in un unico calderone crea uno di quei minestroni talmente assortiti che alla fine non riesci più a distinguere la zucca dalla carota.
Ed ecco la cugina che fino a qualche anno voleva farsi suora, ora vanta sottovoce, la sua nuova “mansione” presso la discoteca più in di Vattellapesca, mentre il padre la crede a insegnare la catechesi ai marmocchi della parrocchia accanto. Invece lo zio che cantava “faccetta nera” alla parata del paese, dopo esser stato sei mesi in Africa, parla di comunità e comunione di beni con un abbigliamento che fino all’anno prima contestava a tuo fratello. Eccoli li ora tutti e due da intonare “Bella Ciao”.
Ed ecco la cugina che fino a qualche anno voleva farsi suora, ora vanta sottovoce, la sua nuova “mansione” presso la discoteca più in di Vattellapesca, mentre il padre la crede a insegnare la catechesi ai marmocchi della parrocchia accanto. Invece lo zio che cantava “faccetta nera” alla parata del paese, dopo esser stato sei mesi in Africa, parla di comunità e comunione di beni con un abbigliamento che fino all’anno prima contestava a tuo fratello. Eccoli li ora tutti e due da intonare “Bella Ciao”.
- Scartiamo i regali su!
- Ma Nonna sono solo le 22:01 ?!?!
- Si ma Babbo Natale è già arrivato.
E in men che non si dica, ha aperto due regali, uno era quello di tua figlia che sperava di scartarlo da settimane e che ora la fissa con gli occhi lucidi, l’altro l’avevi acquistato per la tua collega di lavoro ma ancora non eri riuscita a darglielo. Babbo Natale sarà pure arrivato, cara Nonna, ma un paio di occhiali nuovi te li poteva pure porta’ stavolta!!!
Il Cenone rende “pesanti”, sarà forse per questo che si inizia a saltare da una conversazione all’altra magari credendo che questa forma di jumping mentale possa giovare a quei grassi insaturi che domani alloggeranno su fianchi e cosce.
Alla fine della storia o forse solo alla fine della Cena, stai pure tranquilla, che domani ti aspetta il Pranzo.
Buona Vigilia a tutte..
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