giovedì 15 dicembre 2011

Ti lascio..e non una canzone nè tanto meno la Clerici


"Ti lascio". Rapporti devastati, terminati, esplosi, implosi, rovinati, emigrati, sviscerati. Arriva così quella strana sensazione di inadeguatezza in una storia d’amore e quelle che  una volta potevano sembrarti solite crisi passeggere, ti rendi conto che forse hanno scaturito un implosione emozionale. Allora ti alzi una mattina e ti rendi conto che chi hai accanto è un perfetto estraneo ed è li che quello che era il tuo compagno, tuo marito, il tuo migliore amico, il padre dei tuoi figli, non ha che una sorta di sapore di tempi passati. È così che i rapporti finiscono, mille motivazioni diverse, mancanza di comunicazione e quella strana sensazione di un passato remoto, che sai bene che non  tornerà.

Ed ecco che il suo modo di masticare ti infastidisce, più che il suono del suo russare e sembrano lontani i tempi in cui eri tu a ridere alle sue battute al posto della cassiera del supermarket vicino casa.

Le tue priorità sembrano esser dimenticate sotto l'armadio della vostra camera, insieme alla polvere della settimana prima. Ti rendi conto che la sera nessuno ti domanda più come stai per il vero gusto di saperlo e impari a convivere da sola nella vostra convivenza. La tua vita diventa un perenne ricercare spazi prettamente tuoi, forse perché da troppo tempo avete smesso di cercarne di vostri. Persino le foto del tuo matrimonio o di quello splendido viaggio insieme sembrano essere state scattate una vita fa e a meno che tu non sia buddhista devi renderti amaramente conto che eravate e non siete più quei due sorrisi complici e innamorati.
-Panta rei- tutto scorre insegna Eraclito, ma tu e ancora tu non te ne dai pace; continui a sperare di esserti sbagliata e cinque secondi dopo ti permei di quella sensazione di pseudo libertà da questo rapporto e questo ti fa sentire più leggera, meno pesante, più te stessa, semplicemente tu. E così continui a ondeggiare come una ballerina, sinuosamente tra le emozioni contrastanti e i tuoi pensieri più profondi. Tu che quegli occhi non riesci più di chiuderli difronte alla tua anima che urla; tu che quelle sensazioni sembrano scalfire la tua pelle corrugata. Parlo a te, indescrivibilmente bella, che da troppo tempo non sai più guardarti. A te che finalmente hai deciso di amarti di nuovo, la salita è solo il preambolo di una discesa.

...A un'amica, alla mia carissima amica..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per le tue parole. Non lo sono ma potrei essere io quell'amica a cui scrivi. Leggerti mi fa sentire meno sola.

Irma ha detto...

Sei riuscita a farmi sorridere come sempre