giovedì 24 febbraio 2011

Da una Taglia e mezza Teglia di polpette a una campagna e un push up per senza Tette

Tutto è iniziato perchè mia nonna domenica ha deciso di rifilarmi un vecchio abito di mia madre, un vestitino anni ’70 di quando ancora era una signorina.
-Non è della mia taglia, magari ti sarà sfuggito ma sono all’ottavo mese di gravidanza e giusto su una gamba potrei indossarlo!-
-TEGLIA? TI DO UNA TEGLIA PER PORTARTI VIA LE POLPETTE.
.No nonna, non teglia, ho detto taglia.. TAGLIAAAAAAA!!!
Sono tornata a casa con mezza teglia di polpette e un vestito che forse non metterò neanche dopo il parto, bavaglini, tovaglioli, canavacci e molto altro ancora.
Andare da mia nonna significa partire dal garage avendo un portabagagli vuoto e tornarci con una montagna di cose da scaricare. 

Taglia-teglia…e un semplice qui pro quo è bastato a farmi ritornare alla mente un gruppo aperto su facebook in cui mi sono imbattuta giorni fa. “Autostima femminile sotto lo zero durante la pubblicità di Intimissimi”, più di 18000 iscritti in meno di due giorni. Che dire: siamo cosi complessate o abbiamo un assoluto bisogno ironizzare su ciò che la società ci propone come canone estetico?
  
La verità è sempre nel mezzo, poi c’è chi si deprime davanti a un barattolo di nutella promettendosi di finirlo perché dall’indomani le uniche amiche che vorrà vedere saranno le foglie di lattuga (la tipologia di donna impersonificata da mia sorella minore). C’è chi si piace, anche se a fasi alterne e sorride davanti a bellezze ventenni, spesso anche loro photo shoppate e dulcis in fundo ci sono le più avvezze, quelle che hanno imparato col tempo e l’esperienza a volersi bene anche con i loro difetti e guardano non curanti certe campagne pubblicitarie.  C’è chi si indigna per il messaggio che passa in quei tre minuti di video e chi sogna di poter essere quella modella per un giorno. Non generalizziamo perciò sulle molte donne che fanno parte dei diciottomila e passa iscritti. Sicuramente non sarò io a giudicarle, anche se personalmente non è di mio gradimento la campagna di intimissimi, trovo che sia l’ennesima che ci propinano sulla scia di una visione stereotipata del corpo femminile. Ma voi quel push up lo comprate perché invogliate da uno spot come quello o semplicemente per l’articolo in se per se? Quanto influisce oggi una ventunenne ammiccante sulla nostra voglia di compere? Mi incuriosisce molto sapere tutto ciò. Io che faccio parte di quella schiera di donne che si amano a momenti, ma che nel complesso hanno imparato ad apprezzarsi con i loro mille e mille difetti. 


Il mio seno per nulla prosperoso un push up non lo ha mai visto, non perché contraria a chi ne volesse usufruire, ma perché totalmente spaesata difronte a qualcosa che per mezza giornata mi rendeva una tettona e per l’altra mezza tornavo ad essere accompagnata dalla mia piccola taglia. Sicuramente in un momento in cui il tema della mercificazione del corpo femminile è così sentito, un’adesione massiva ad una pagina facebook  come quella descritta prima, va presa in considerazione senza attacchi moralistici ed eccessivamente femministi, ma con un sano spirito critico, nel rispetto di tutti. Io continuo a girare alla ricerca di reggiseni per future mamme e grazie a mamma natura, per qualche tempo, il push up me lo regalerà la prolattina.

Tra l'ilare e il serioso chiudo facendomi e facendovi una domanda: ma abbiamo bisogno veramente di vedere questo per sentirci più appagate come donne? (foto*). Abbiamo ancora bisogno di sminuire chiunque sia leggermente più vicina al canone di bellezza delineato nella nostra società per amare noi stesse?
Abbiamo così bisogno di continuare a farci lo sgambetto da non renderci conto che  prendendoci la mano solidali potremo iniziare a cambiare il Mondo, un passo alla volta...

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