“Ridatemi il tempo delle mele, anche se non sono Sophie Marceau e il film è di quasi tre decenni fa.” –A. Del Prete-
Ebbene sì, grazie alla Società e a tutti noi che ne facciamo parte, oggi alla soglia dei trent’anni, ancora si vive a casa di mamma e papà. Così ci si ritrova inesorabilmente a fare i conti con una vita “adulta” del tutto differente da quella che ci aspettavamo mentre scarabocchiavamo diari sui banchi di scuola.
Si aspetta che escano i genitori il sabato sera per invitare la nuova fiamma e provare così il completino sexy che abbiamo tenuto nel cassetto per circa due mesi.
Il letto nella nostra stanza, da qualche anno, è diventato ad una piazza e mezza, per poter così sperimentare almeno le prime due posizioni del kamasutra senza cadere ogni volta per terra; ma questo nostra madre ancora non lo ha capito e ce lo ha acquistato con l’idea che forse l’aumento del letto promuova un aumento di indipendenza, che puntualmente non avviene; anzi confortate dall’aggiunta della nuova mezza piazza sentiamo sempre meno la necessità di dovercene andare.
La sera a cena nostro padre ci interroga sulla giornata lavorativa con lo stesso identico tono di quando eravamo alle superiori e noi dal canto nostro rispondiamo sempre con lo stesso repertorio, di cui “bene” è forse l’affermazione più gettonata.
Con il tempo qualcuna riesce anche a conquistare nel weekend un posto in casa per il fidanzatino di sempre, ma la mattina in fila per il bagno rimane sempre un velato imbarazzo quando i capelli arruffati del tuo lui incontrano l’alopecia di tuo padre. Questi forse sono i momenti in cui neanche la mezza piazza aggiunta, per gentile concessione di tua madre, ti basta più per rimanere li.
Ma si resta, spesso per esigenza; però non venite a dirmi che farsi minimo quattro lavatrici a settimana da sole è la stessa cosa che avere sul letto i panni stirati dalla mamma. I confort ci sono eccome; a meno che non abbiate una madre, come la mia, che pur di non sentirla urlare la mattina alle 7 preferite farne anche 77 di lavatrici a settimana.
Pensando al pranzo pronto e alle bollette magicamente pagate un po’ rimpiango anche io le comodità della casa dei genitori, ma ammetto che girare per il mio piccolo appartamento senza mamme petulanti e papà assillanti non ha prezzo.
Siamo veramente sicure di rivolere il “tempo delle mele”?
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