giovedì 6 gennaio 2011

UNA CALZA A RIGHE DAL MIO CASSETTO


“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte..” mi sono sempre chiesta perché Babbo Natale viene descritto come una figura sorridente, bonacciona e con abiti caldi e confortevoli, al contrario della sua compare Befana, che viene narrata come una vecchietta brutta, rachitica, curva e non curante dell’igiene visti i capelli e gli indumenti che le sono stati messi indosso. Mi ha sempre incuriosito la differenza tra queste due figure centrali del periodo natalizio. La donnina brutta e incurvata negli anni diventa il prototipo di ogni donna allo scoccare della mezzanotte del 6 gennaio. Cosi se nasci con la vagina puntualmente finisci per sentirti ripetere gli auguri per il tuo compleanno minimo due volte in 365 giorni; ma piace così, maschietti in prima linea, che ancora dopo decenni ridono della stessa battuta poco originale. Ormai per compiacere gli animi dei più, perfino noi donne ci auto-definiamo “befane” il 6 gennaio.
In questa giornata all’insegna di dolci e magie, col passare degli anni ho sempre sperato di trovare, tra un calza smagliata e un calzettone a righe, un sogno avverato nel mio cassetto. Poi guardo mia figlia sorridere mentre svuota sul mio letto un’enorme calza piena dolciumi; la seguo con gli occhi mentre saltella per la stanza rischiando una vera e propria infiammazione del colon e mi rendo conto che quella piccola diavoletta ripiena di zucchero l’ho in qualche modo creata io e che questo è il regalo più bello che potessi farmi, allora forse un po’ befana lo sono davvero; forse un pò befana, a suo modo, lo è ognuna di noi.

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