Umiliata perché allattava al seno sua figlia, in un’aula di un istituto scolastico, mentre si svolgeva una riunione insegnanti-genitori. La riflessione di oggi deriva dall'articolo che ho scritto questa mattina e che è stato pubblicato dalla rivista online Notizie Fresche: "Vimercate, umiliata perchè allattava in pubblico" .
Cosa penso io da donna, madre e per di più al 7° mese di gravidanza? Credo sia facilmente deducibile per chi mi segue da un po’; quello che mi chiedo è cosa pensava quella direttrice nel momento in cui indispettita, sgridava la mamma, non più scolaretta, per aver adempito ad uno dei gesti più belli e naturali esistenti in questo Mondo.
La madre umiliata si rivolge così al quotidiano La Repubblica con una lettera molto lucida, piena di risentimento e sofferenza. Leggendo mi sono commossa e le sue lacrime sono diventate le mie. Io che credo fortemente nel diritto di professare liberamente la propria maternità, io che credo in quelle agevolazioni che giustamente vengono date a chi “deve” svolgere il compito di madre. Io che credo nel rispetto e nella solidarietà, sono sconcertata nel leggere di queste discriminazioni, per di più provenienti da un’altra donna.Enormemente rammaricata vado avanti con la mente e allargando gli argini del tema, devo dire che tutto questo mi porta ad essere sfiduciata nei confronti di quella solidarietà tra donne, che forse è veramente un’utopia ai giorni d'oggi; mi porta a pensare che l’ignoranza e i falsi moralismi sul serio sovrastano l’umanità e la decenza. Bisognerebbe urlarlo al Mondo che essere Donna vuol dire anche poter poggiare sul proprio seno il proprio bambino, perché non nasce come un zona erogena, un semplice punto erotico da poter sfoggiare solo nei calendari più popolari. In un Paese dove persino le pubblicità nella fascia protetta ci propinano ossessivamente tette e culi, non ci è permesso il delicato gesto di allattare.
Che la vergogna sia nel porgere il proprio latte ad un figlio e non il proprio seno ad una massa di telespettatori ormai nauseati?
D'altronde l’ignorante potrebbe puntualizzarci che sempre di TETTE si parla!
Che la vergogna sia nel porgere il proprio latte ad un figlio e non il proprio seno ad una massa di telespettatori ormai nauseati?
D'altronde l’ignorante potrebbe puntualizzarci che sempre di TETTE si parla!
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