sabato 22 gennaio 2011

Maschi e influenza: quando neanche la conoscenza basta per tutelarsi

37,2° C, coma irreversibile, staccare la spina, bip bip biiiiiiiipppppppppppppppppp________________


No, non è l’ultima puntata di Grey’s Anatomy, ma l’ultima statistica “sull’Essere maschile e le influenze stagionali”. Due giorni fa ascoltando una delle mie radio preferite, Pippo Pelo presentando questo studio, ammetteva pubblicamente che un uomo con una leggera influenza e alterazione della temperatura corporea equivale ad un vero e proprio problema… societario, aggiungerei io. Mi spiego meglio: avete mai visto vostro padre, il vostro ragazzo, vostro  marito, vostro fratello, o persino qualche amico riuscire a stare in piedi oltrepassati i 37,5° C. Togliendo le eccezioni, che io ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, devo dire che i più si riducono ad un canavaccio vecchio e come se non bastasse ti conducono inesorabilmente nel ruolo di Crocerossina, che passati i vent’anni hai consapevolmente abbandonato. 
Dopo una giornata piena di impegni te lo trovi li, moribondo nel letto, che quasi quasi all’inizio fa tenerezza…ho detto “quasi quasi” e ho aggiunto “ all’inizio”.

Ebbene sì, perché bastano 10-15 minuti affinchè avvenga la metamorfosi e che da una semplice richiesta si passi a 3-4-5-6-…20! Mi sono sempre domandata come fanno ad avere le VOGLIE; perché un uomo con l’influenza è paragonabile ad una donna incinta, solo che lui, pur non sentendo sapori ed odori, ha voglia di pizza e tu a meno che non sei figlia di un pizzaiolo, il forno a legna a casa non ce l’hai e alle 21:00 hai voglia di tutto tranne che di uscire per andare a comprarne una. Fortunatamente esiste il telefono e molte pizzerie te la mandano direttamente a casa. Non so voi, ma io ne chiamo sempre una, dove tra l’altro lavora ogni tanto il fidanzato di mia sorella, ma se non passa MINIMO 1 ora e quaranta (calcolati) non ti porta nulla. Dopo circa 2 ore il tuo lui dorme come un bimbo e tu hai pure sprecato una telefonata, perché la pizza alle 23:00 neanche la digerisci.
Alle 23:30 stai per accingerti tra le lenzuola e gridare al tuo meritato riposo quando, il bradipo strizzando gli occhi ti fa presente che gli è finita l’acqua. Col "sorriso" riempi il bicchiere e proprio quando sei nel letto ti chiede se quella pizza alla fine è arrivata. Questi sono i momenti in cui rimpiangi la tua vita da single, in cui capisci il perché tutti i tuoi amici ti consigliavano di non andare a convivere e tanto meno di sposarti; attimi in cui potresti anche ritornare a vivere nella stessa camera con tua sorella pur di dormire 5 ore.
Finalmente riesci a sdraiarti accanto al tuo lui, diventato un termosifone, che inizia a sudare grazie all’aspirina. Nel giro di 20 minuti ti trovi in un lago e dopo minimo altri 20 ti sveglia per dirti che ha bisogno di altra acqua. A quel punto puoi anche pensare di non alzarti, ma il pensiero di lasciarlo morire disidratato accanto a te non rende tranquilla la tua coscienza. Maledetta coscienza!!! Perciò ti rialzi, ti rimetti al letto e dopo ancora ti rialzi e subito nel letto e così per altre volte, forse. Insomma dipende tutto da chi hai vicino. Mio marito su questo è fantastico, si addormenta e lo si rivede l’indomani pimpante come se con lui l’aspirina fosse uno dei miracoli di Lourdes. 

Riesci ad addormentarti, arriva la mattina…ora hai tu l’influenza, il problema sai quale è? Che tu nel letto proprio non ci puoi rimanere. La famosa “sudata” te la farai, ma non sotto le lenzuola, bensì mentre sbrighi le faccende quotidiane.

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